Nuovo rapporto Qualivita, il valore della filiera dei prodotti a marchio
Il XX Rapporto Ismea Qualivita, presentato il 22 novembre 2022, fotografa un comparto solido che crea ricchezza per l’intero Paese. Risultati che delineano un passaggio di grande slancio per la Dop economy italiana, da attribuire al lavoro di un sistema complesso e organizzato che in tutto il territorio nazionale coinvolge 198.842 operatori e 291 Consorzi di tutela autorizzati dal Ministero.
Dopo un 2020 segnato dalla pandemia, nel quale il settore ha comunque mostrato una buona capacità di tenuta e continuità produttiva, il comparto del cibo e del vino italiano mostra nel 2021 dati produttivi ed economici che delineano molto più di una semplice ripresa, segnando valori record sul mercato interno e all’estero. Il valore complessivo della produzione certificata DOP IGP agroalimentare e vinicola nel 2021 raggiunge i 19,1 miliardi di euro per un +16,1% su base annua, dato che porta per la prima volta a quota 21% il contributo della Dop economy al fatturato complessivo del settore agroalimentare nazionale. Il comparto agroalimentare DOP IGP raggiunge i 7,97 miliardi di euro (+9,7%), mentre il settore vitivinicolo 11,2 miliardi di euro (+21,2%).
A livello di impatti territoriali delle filiere DOP IGP, nel 2021 non solo si registra una crescita per 18 regioni su 20, ma per 10 di queste si riscontra una variazione percentuale a doppia cifra su base annua. Le quattro regioni del Nord-Est rafforzano il proprio ruolo di traino economico e per la prima volta superano complessivamente i 10 miliardi di euro e salgono anche Nord-Ovest (+10,8%) e Centro (+15,5%); particolarmente significativo il dato per l’area “Sud e Isole”, che nel 2020 era stata l’unica a crescere e nel 2021 segna un ulteriore +13,2%. L’analisi territoriale del Rapporto Ismea-Qualivita si arricchisce inoltre di un nuovo indicatore di impatto che, per ogni regione, esprime l’incidenza Abstract Rapporto 2022 del comparto DOP IGP sul totale del settore agroalimentare regionale: ne deriva un quadro che evidenzia come per alcune regioni la Dop economy è motore primario per tutto il sistema agroalimentare del territorio.
Sul fronte esportazioni le DOP IGP agroalimentari e vitivinicole nel 2021 raggiungono i 10,7 miliardi di euro, per un peso del 21% nell’export agroalimentare italiano, risultato che è somma di un “doppio record” dei due comparti: il cibo con 4,41 miliardi di euro e un +12,5% su base annua e il vino con 6,29 miliardi di euro e una crescita del +13,0%. Nel mercato interno, dopo la crescita dei consumi nella Grande Distribuzione Organizzata nel 2020 come effetto della pandemia e delle relative restrizioni sugli altri canali, i dati del 2021 e dei primi nove mesi del 2022 mostrano una sorprendente tenuta dei risultati nella GDO. Nel 2021 le vendite in valore di cibo e vino DOP IGP hanno registrato su base annua una lievissima flessione (-0,5%) che diventa variazione positiva considerando solo le vendite a peso fisso (+0,7%); un trend confermato anche nei primi nove mesi del 2022, che non mostrano variazioni per le vendite dei prodotti DOP IGP in valore rispetto allo stesso periodo del 2021.
La categoria dei prodotti a base di carne conta 43 denominazioni e rappresenta il 25% del valore alla produzione del comparto cibo DOP IGP e il 14% dell’export agroalimentare IG. Nel rapporto si evidenza una lieve contrazione della produzione certificata ma una crescita per il valore alla produzione del comparto, sostenuto dall’aumento dei prezzi all’origine, con variazioni a due cifre per diversi prodotti DOP IGP. Dopo gli effetti negativi della pandemia nel 2020, soprattutto per i prodotti destinati ai mercati dei Paesi Extra-UE, si registra un recupero a doppia cifra del valore dell’export della categoria.