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I prodotti locali volano del turismo

Si avverte nell’aria e i dati lo confermano, la ripresa del settore del turismo e della ristorazione è iniziata. La crescita del mercato turistico è stimata del +20,8% per l’estate 2021 grazie anche al ritorno degli stranieri (previsioni Centro Studi Turistici per Assoturismo Confesercenti). In questo quadro torna in auge la vacanza enogastronomica, dove i prodotti tipici locali, DOP, IGP, STG ma anche De.Co. e presidi Slow Food sono i protagonisti, mentre gli operatori del settore (ristoratori ma anche macellai, banconisti, salumieri, etc. per il settore della carne) sono i narratori.

Secondo un rapporto realizzato dal Touring Club pre-pandemia (2019), negli ultimi tre anni precedenti il 98% dei turisti italiani aveva partecipato ad almeno una esperienza enogastronomica durante un viaggio intrapreso. Oltre alla tipica degustazione di prodotti tipici, tra le proposte più apprezzate vi sono i tour presso i mercati (82%), nonché i pasti consumati nei bar e nei ristoranti storici (72%), seguiti dalle visite presso i luoghi di produzione, in special modo presso le aziende agricole (62%).

Il turismo enogastronomico interessa tutte le generazioni, insistendo in particolare sulla “Generazione X”, ovvero i nati tra il 1965 e il 1980, e i più giovani “Millennials”, ossia la fascia di popolazione nata tra il 1981 e il 1998. Per realizzare questo viaggio esperienziale, capace di soddisfare i sensi nella loro totalità, il turista enogastronomico è pronto a compiere distanze maggiori rispetto al passato, muovendosi anche in periodi dell’anno diversi rispetto all’estate.

Alcuni territori stanno investendo per sviluppare itinerari gastronomici ma, a prescindere dal fatto che tali proposte siano o meno strutturate, è fondamentale che ciascun operatore sia consapevole che la propria narrazione il tempo e le parole dedicate a spiegare e raccontare il prodotto che si sta vendendo o cucinando, hanno un peso determinante per la valorizzazione, la salvaguardia e il futuro stesso non solo del prodotto ma dell’intoro territorio e della comunità.